Secondo la deputata Maria Cristina Caretta il Piano lupo decreta l'esistenza degli animali sacrificabili (di serie B) come pecore, bovini, vitelli e degli animali di serie A “intoccabili” come il lupo. "Una tutela a senso unico nonostante il lupo, con la sua incontrollata presenza, provochi l’abbandono delle nostre montagne da parte di coloro, come gli allevatori, che hanno sempre garantito la manutenzione e la salvaguardia del nostro territorio" dichiara Caretta.
In tutta Europa - ha affermato l’on. Sergio Berlato che ha fatto approvare dal Consiglio regionale del Veneto alcune mozioni che chiedono al governo nazionale di dotare urgentemente il Paese di un Piano nazionale di gestione del lupo - i grandi carnivori sono controllati grazie all’applicazione dell’art, 16 della direttiva Habitat - che prevede anche la gestione letale (Lethal Management), cioè il controllo anche attraverso la selezione dei soggetti in esubero da parte di personale appositamente autorizzato dall’ente pubblico, per prevenire danni al bestiame o alla sicurezza pubblica così come avviene a normativa vigente in Spagna, Francia, Grecia, Svezia, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Lituania, Norvegia, ma nel piano voluto dal ministro Costa si è preferito adottare un approccio ideologico di parte e, nei fatti, insensibile rispetto alla tutela di tutti gli animali e degli allevatori ai quali non resta che essere classificati come specie in via di estinzione".