In mancanza del fantomatico testo del piano lupo anticipato ai quattro venti dal Ministro Costa, rileviamo interessanti commenti sul documento da parte di chi ne sa di più o, fortunato lui, ha potuto leggerlo. Come l'esperto Ettore Zanon che, contestando le azioni previste, in un post su facebook invita a riflettere sull'opportunità di gestire questo animale come le altre specie, dato che non è più a rischio estinzione "decidendo magari per le aree vocate, dove è bene che ci sia e dove è meglio che non ci sia". O Cristiano Pieracci (membro dell'Atc di Pistoia), che invita a riflettere sulla vecchiezza dei dati inseriti nel Piano e sul fatto che non ci sia alcuna misura che tuteli la fauna selvatica dalla predazione del lupo.
C'è poi una interessante nota dell'associazione Selvatica, la quale invita ad andare al di là dei tanti titoloni dei giornali, secondo cui è esclusa la possibilità degli abbattimenti (punto particolarmente sottolineato dallo stesso ministro). Informazioni imprecise, visto che qualora il Piano passasse anche così com'è, rimane l'opportunità, fornita dalla Direttiva Habitat di accedere alle deroghe. “L’azione del piano che è stata rimossa – si legge nella nota - prevedeva la definizione di linee guida per gli enti locali che avessero voluto ricorrere alla deroga prevista. Si specificavano alcuni dati fondamentali che dovevano essere acquisiti per dimostrare l’impatto accertato della specie (es. quantificazione dei danni economici da predazione, quantificazione del numero di individui presenti su quel territorio, misure messe in atto per il randagismo canino e misure di prevenzione del danno attivate, ecc..)”.
Il Piano è un documento di indirizzo e deve prima passare al voto delle Regioni. “Un Piano di gestione e conservazione – precisa Selvatica - non è una “legge” ma un documento di indirizzo simile a delle linee guida. Le norme su qualsiasi specie di fauna selvatica, vigenti a livello nazionale, sono invece delineate dalla L. Naz. 157/92, dai suoi recepimenti regionali, e dal D.P.R. 357/97, recepimento nazionale della Direttiva Habitat”. Pertanto il Piano non è ancora approvato, questa è solo l'ennesima bozza, e adesso dovrà passare attraverso la Conferenza Stato-Regioni, “riunione” di rappresentanti regionali che dovranno discuterlo; per arrivare ad un’approvazione dovrà essere valutato positivamente all'unanimità da tutte le Regioni.