Fiumi d'inchiostro e tante chiacchiere, ma tante, sono finite in discarica e disperse nell'etere a proposito della convinta posizione del Ministro Costa ("Costa difende il lupo..." ) che ha dato per certo un piano che al momento non è altro che un pio desiderio dei soliti animalisti irresponsabili.
Visto che tutto questo bailamme è obbligato a passare dalla Conferenza Stato Regioni, alcune delle quali non ne vogliono proprio sapere. Anche perchè il messaggio che è passato è che il lupo non si tocca, mentre le cose potrebbero stare in un altro modo.
Ne ha fatto cenno lo stesso ministro quando ha dichiarato (nel comunicato interpretabile a pieno solo dai soliti addetti) che è stato estrapolato il riferimento alle deroghe, in quanto sono già previste in altra norma. E la norma in oggetto, salvo errori, è la direttiva Habitat (art.16), dove la si pensa diversamente, e dalla quale gli altri paesi europei hanno tratto ben diverse e più oculate decisioni. E dove, ovviamente, lo dobbiamo ripetere, non si parla di caccia, ma esclusivamernte di "prelievo", che è ben altra cosa. In più, è passata sotto silenzio quella contraddizione non da poco, che mentre da una parte nel piano si fa riferimento alla collaborazione interfrontaliera dei territori alpini, dall'altra praticamente s'ignora un protocollo sulla stesso argomento sottoscritto dal governo italiano fin dal 2006.
Per tutti gli smemorati della nazione, riproponiamo i documenti citati affinchè, chi lo vorrà, potrà farsi un idea su come siamo messi.