“Non posso vietarlo, ma lo farei se potessi". Così Reinhold Messner negli scorsi giorni si è scagliato contro il concerto che Jovanotti sta organizzando, in collaborazione con Wwf, sulla cima di Plan de Corones in Alto Adige, a 2275 metri di altitudine. Si tratta dell'unica data montana del tour estivo, che si svolgerà sulle spiagge di tutto lo stivale.
"Non giudico Jovanotti come artista, non lo conosco bene - dice Messner - ma mi sembra insensato fare un concerto in cima alla nostra montagna d'estate. Semplicemente perché non è una cosa necessaria. Se fossi l'unico proprietario di Plan de Corones, non autorizzerei mai né tantomeno organizzerei un concerto di questo tipo. Sto provvedendo a comunicare il mio disappunto alle funivie del comprensorio Kronplatz". "In montagna si va a cercare il silenzio, io mi batto per questo, per la difesa delle nostre montagne anche da un approccio sbagliato. Con il mio museo ho cercato di portare qui sulla vetta dell'altopiano la cultura della montagna, non le masse rumorose" dice Messner. D'accordo anche l'alpinista Mauro Corona, "Un bosco ha un'anima, ha un sentimento, un'identità. Un bosco vive", per questo organizzare un evento del genere sulle montagne danneggia uno spazio che dovrebbe rimanere inviolato".
Jovanotti ha subito ribattuto: “Le cose si possono fare anche bene, e la montagna non ha più diritti di un bel prato a Woodstock o di una spiaggia a Rimini o del Circo Massimo, gli ambienti vanno rispettati sempre, non solo il giardino intorno a casa propria“. Il cantante ha sottolineato che il progetto per l’estate è serio, accurato e soprattutto nuovo, realizzato con criteri ambientali che oggi non sono solo possibili ma anche importanti da mostrare al pubblico, soprattutto ad un pubblico come è il mio, sensibile ai temi chiave del presente".
Non cambia il fatto che 20 mila persone che invadono la cima di un monte (a piedi? Probabilmente no), per assistere ad un evento estremamente rumoroso, sarebbero sicuramente un disturbo per la natura. Anche se riciclano le loro bottigliette di plastica. Che tutto ciò avvenga con l'avallo della più importante associazione ambientalista italiana, lascia un tantino sconcertati.