Un ottavo delle specie attualmente esistenti è destinato a scomparire nei prossimi decenni a causa dell'urbanizzazione, dell'inquinamento, dello sfruttamento delle terre e delle risorse e dei cambiamenti climatici.
Lo dice il rapporto dell'Onu sulla biodiversità, stilato da un gruppo di esperti in tutto il mondo. Si tratta di un lavoro enorme (3 anni di studio, 150 esperti provenienti da 50 nazioni) unico nel suo genere. La prima valutazione globale sullo stato della biodiversità che prende in esame 8 milioni di specie. Lo studio mostra le prove di un'accelerazione rapida e imminente del tasso di estinzione delle specie", con un rischio compreso da 500 mila e 1 milione.
Su questo rapporto è in corso a Parigi (fino al 4 maggio) una riunione della Piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversità e gli ecosistemi (Ipbes). La sintesi di questo lavoro sarà discussa dai rappresentanti governativi per poi essere approvato dai 130 paesi membri. Come già sottolineato dal rapporto Fao sul tema, la scomparsa massiva di specie avra' effetti sulla nostra stessa vita.
"La quantità di elementi della natura che sfruttiamo a vario titolo è immensa. Ed è fondamentale per l'esistenza e la prosperità della vita umana. Anche perché la maggior parte di tali materie prime non è sostituibile", precisa il rapporto. Esempi concreti sono la produzione del legno, l'uso di medicine naturali, l'impollinazione (minata dalla scomparsa degli insetti) necessaria per la produzione di vegetali destinati al consumo umano e animale.