Prima delle elezioni Ue oltre mille candidati in tutta l'unione avevano sottoscritto la campagna VoteforAnimals2019 organizzata da Eurogroup for Animals, una ong cui aderiscono una settantina di associazioni animaliste nazionali (comprese le italiane Lav, Lega Nazionale per la Difesa del cane e EssereAnimali), che si batte per incrementare le tutele per gli animali presso le istituzioni europee.
Gli animalisti si concentrano in particolare sulle condizioni degli animali negli allevamenti. Chiedono per esempio la sostituzione del trasporto di animali vivi con il commercio di carne, l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie in allevamento, l’obbligo di stordimento prima della macellazione, la redazione di un elenco di animali esotici che possono essere scambiati e allevati. Altre richieste? Il divieto d’uso di animali selvatici nei circhi, il divieto di allemvamento di animali da pelliccia, no all'abbattimento dei grandi carnivori e come strumento di gestione di specie esotiche invasive. Per gli animali domestici si chiedono migliori sistemi di identificazione e tracciabilità contro il commercio illegale e la riduzione graduale della sperimentazione animale.
Per l'Italia, tra quelli che ce l'hanno fatta e andranno a Bruxelles, hanno firmato: Fabio Massimo Castaldo (M5S), Marco Zullo (M5S), Piernicola Pedicini (M5S), Eleonora Evi (M5S), Giuliano Pisapia (PD), Ignazio Corrao (M5S), Tiziana Beghin (M5S), Laura Ferrara (M5S), Rosa D’Amato (M5S) e Giuseppe Ferrandino (PD).