Anche da quelle parti prosegue la raccolta dei dati sul comportamento della beccaccia, grazie alle indagini satellitari. In 15 anni, come segnala l'Ufficio Caccia e Conservazione britannico, è stato possibile seguire gli spostamenti di 24 soggetti a cui era stato applicato un apparecchietto che ne registrava le presenze nei diversi luoghi da un anno all'atro.
Sono stati monitorati uccelli che per riprodursi ritornavano in sette paesi: Norvegia, Svezia, Finlandia, Polonia, Lettonia, Bielorussia e Russia. Per una distanza degli spostamenti variabile da 1.000 a 7.000 km circa, con una distanzza media di 3.000 km, rivelando anche i percorsi e i siti di sosta utilizzati. Con la conferma delle date di partenza in genere da metà marzo ad inizio aprile dai siti invernali, da fine settembre a fine ottobre dai siti di riproduzione; della variabilità dei luoghi di arrivo; del totale delle distanze percorse nel corso degli anni: nel corso della sua vita, un maschio ha volato per ben 38.000 km; dei tempi necessari per raggiungere i siti di nidificazione: da tre a otto settimane. Della fedeltà al sito per almeno una parte delle beccacce osservate.
Sicuramente i nostri ricercatori saranno consapevoli anche di questi dati. C'è da augurarsi che ne facciano buon uso.