Su Venerdì di Repubblica di questa settimana per una volta una battaglia animalista onesta che non tira in ballo la caccia. Miliardi di uccelli muoiono nel mondo a causa dell'impatto con infrastrutture umane, è scritto nell'articolo di Alex Saragosa dal titolo "Salvate quelle Gru (e la caccia non c'entra)". I cavi elettrici per esempio pare siano responsabili della morte di 23 milioni di uccelli l'anno negli Stati Uniti.
Secondo Birdlife International, questa strage minaccia 600 delle 1500 specie a rischio estinzione. Come la gru americana, di cui restano poche centinaia di esemplari, che come altre gru canadesi più numerose, svernano nelle aree attorno al fiume Platte, in Nebraska, finendo spesso vittime di cavi elettrici che attraversano il fiume. Nell'articolo si cita il biologo James Dwyer, consulente della Edm International, ditta che costruisce le linee elettriche, secondo cui essendo le gru animali sociali, se qualcosa allarma una di loro, tutte la seguono, ma di notte finiscono per andare a sbattere contro i cavi elettrici, a decine. Il rimedio consisterebbe nell'illuminare i cavi con lampade ad ultravioletti, una luce che noi non vediamo ma gli uccelli sì. Durante venti giorni di test sono stati osservati in una zona lasciata al buio 217 voli notturni di gru che hanno sfiorato i cavi e 48 collisioni mortali, mentre lungo una linea parallela, illuminata con gli Uv, i voli rischiosi sono stati 39, con una sola collisione. La stessa cosa potrebbe essere applicata in India, dove la grande otarda indiana è ridotta a 100 esemplari.
Marco Dinetti, ecologo della Lipu, elenca altre trappole umane per gli uccelli: dalle turbine eoliche ai grattacieli con vetrate trasparenti, ai veicoli in movimento. Per una volta, dunque la caccia non c'entra. Le cause della scomparsa della biodiveristà, è bene saperlo, sono dunque una responsabilità collettiva da cui nessuno può esimersi. Le cose che mangiamo (fertilizzanti e diserbanti in agricoltura), ciò che indossiamo e utilizziamo nella vita di tutti i giorni (automobili, plastica, impatto di strade e abitazioni), insomma tutto ciò che siamo, ha conseguenze sulla vita naturale.