Col suo solito piglio irriverente, Camillo Langone su Il Foglio ironizza sulle paturnie orsine del ministro Costa, che alcuni giorni fa, in merito alla fuga dell'orso M49, ha affermato che in tutta questa vicenda la priorità è l'incolumità dell'animale (e quindi, non degli esseri umani?).
Langone, provocatoriamente, chiama alla mente l'esempio sloveno, dove gli orsi si abbattono e si mangiano perfino. "Il Trentino chieda l'annessione alla Slovenia, il più vicino degli stati in cui si sappia cosa fare degli orsi: prosciutti". E poi rincara la dose: "gli sloveni sono svegli, la loro economia cresce al ritmo del 3,1 per cento, la nostra dello 0,2, insomma c’è da imparare. Inoltre Trento è molto più vicina a Lubiana che a Roma (duecentotrenta chilometri in meno). I trentini non possono accettare che, alla faccia di federalismo, autonomismo, sussidiarietà e buon senso, a impicciarsi di orsi alpini siano dei romani: laggiù l’ultimo orso l’avranno visto ai tempi dei giochi al Colosseo".
E continua: "Dei romani o delle ex concorrenti del Grande Fratello o un ministro antiuomo come Sergio Costa, tutte persone che un orso furioso non l’hanno mai incontrato né tantomeno l’hanno mai cucinato: M49 ha tre anni e mezzo e carne presumibilmente coriacea, perciò necessitante lunga cottura (alla gostilna Pri Lojzetu di Vipacco il guanciale d’orso lo cuociono per 13 ore a 74 gradi). Il Trentino chieda l’annessione alla Slovenia, rifiuti la sottomissione agli zoolatri che esigono la sottomissione alle bestie ossia il ritorno alle più orrende religioni primitive, al sacrificio umano" chiude Langone.
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