Un decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta ufficiale introduce una nuova tassa sulle sperimentazioni animali a scopo scientifico. La Ministra Grillo ha infatti disposto il pagamento di tariffe al fine di ottenere l'autorizzazione di progetti di ricerca che utilizzino cavie da laboratorio e animali in genere. Un provvedimento che rischia di penalizzare ulteriormente i ricercatori italiani.
"In un contesto di riduzione progressiva dei finanziamenti pubblici alla ricerca che ha portato il nostro Paese ad uno degli ultimi posti a livello Europeo - affermano in una lettera ai Ministeri sei importanti società di ricerca scientifica - la richiesta di provvedere ad un pagamento anticipato per una prestazione ministeriale in ottemperamento ad un obbligo di Legge, viene percepita dai ricercatori come un ulteriore aggravio economico e amministrativo allo svolgimento delle loro ricerche indipendenti".
È noto dal 2014, precisano, che una tariffazione sulla sperimentazione animale sarebbe stata imposta. Tuttavia "pare che il decreto sia stato pubblicato sulla G.U. senza una preventiva e adeguata attività di trasmissione/diffusione, cogliendo quindi impreparate alla sua ricezione le amministrazioni pubbliche preposte alla sua attuazione".
Le Società si chiedono inoltre "come sia stato possibile che, nella prefigurazione dell'entità delle tariffe e delle procedure amministrative per il loro pagamento, non sia stato possibile da parte del ministero della Ricerca (Miur) concertare con il ministero della Salute una differenziazione delle tariffe stesse sulla base della tipologia di ricerca considerando separatamente le ricerche indipendenti finanziate con fondi Europei, ministeriali, Regionali e di Fondazioni no profit e quelle legate alla ricerca profit effettuate da Compagnie Farmaceutiche".