Finalmente dal mondo accademico una presa di posizione contro le fake news animaliste. A muoversi è stata l'Università di Torino, denunciando pubblicamente che "dal mese di giugno la LAV e altre associazioni animaliste hanno messo in atto una grave campagna di disinformazione nei confronti del progetto LIGHTUP, studio finanziato dall’ERC (European Research Council) a cui è stato riconosciuto un valore “traslazionale”, ovvero ha una ricaduta clinica diretta per la salute umana, continuando a diffondere notizie palesemente errate e ad alimentare voci, del tutto infondate, a puri fini propagandistici. Le più recenti, riguardano presunte richieste di variazione sulle tempistiche di esecuzione del progetto".
In sostanza si contesta l'affermazione secondo cui il progetto di ricerca, che mira a garantire il recupero della vista in caso di gravi malattie, preveda l'utilizzo di macachi accecati durante la sperimentazione. La realtà è un po' diversa. "Sarà invece prodotta una macchia cieca, circoscritta ad una zona di pochi gradi del loro campo visivo e limitata ad un solo lato. L’animale resterà in grado di vedere nel resto del campo visivo, spostarsi normalmente nell'ambiente ed interagire con i propri simili muovendo liberamente sguardo e testa. La lesione chirurgica avrà infatti l’estensione minima necessaria per riprodurre il fenomeno da studiare, limitando l’impatto sull’animale" precisano gli scienziati.
Contro questi atti, l’Ateneo ha intrapreso tutte le azioni, anche legali, opportune. "Distorcere la realtà infatti, diffondendo notizie false per cercare consenso e attenzione, arreca un grave danno allo sviluppo di un sano dibattito pubblico e alla dignità delle Istituzioni di ricerca e degli Organismi di valutazione e di controllo coinvolti. Ricercatrici e Ricercatori che scelgono di lavorare al progresso culturale e scientifico del nostro Paese, meritano invece rispetto" si legge nella comunicazione.