Dopo mesi di polemiche sugli effetti ambientali del suo tour sulle spiagge, Jovanotti sbotta contro gli ambientalisti. “Non mi sarei mai aspettato – scrive - , nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, ciarltroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al “fact checking “ di molte testate. Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!”.
Questo in sostanza lo sfogo del cantante sulle tante accuse rivolte all'organizzazione: l'aver spianato dune per l'area del concerto, abbattuto piante, disorientato fenicotteri, e disturbato la nidificazione di alcune specie di uccelli che vivono sulle spiagge. Tutte accuse false secondo Lorenzo Cherubini, che specifica di essersi affidato a Wwf “perchè è una grande organizzazione storica”, a garanzia del rispetto delle aree utilizzate per i concerti. “Chiediamo a loro se le cose che girano in rete sono credibili e la riposta è sempre stata, dopo ogni verifica fatta, che non lo sono”, scrive Jovanotti. Dunque Wwf contro tutti.
Tra le associazioni ambientaliste, in particolare Jovanotti cita “Lega ambiente” e “Ente Nazionale Protezione Animali”, che, scrive "recentemente sono cascate in una trappola tesa loro dai mitomani che se non fossero pericolosi farebbero anche ridere (sono emerse storie che superano sceneggiature di commedie grottesche)" denuncia il cantante. Probabilmente su tutte queste questioni, al di là delle prese di posizione degli ambientalisti, sarebbe bene che si esprimesse chi ne ha titolo, nelle istituzioni.