Il principe Carlo d'Inghilterra, noto cacciatore, (tempo fa in difesa della caccia inglese, bersagliata dagli attacchi degli animalisti evidentemente come succede in Italia, dichiarava: "Se noi cacciatori fossimo gay o neri, saremmo meno discriminati") dall' Italia in occasione del G8 ambiente, ha fatto un importante intervento sulla necessità di affrontare le sfide ambientali nell'immediato futuro che ci attende.
Il principe ha usato una metafora esaustiva per alludere alla drammatica posizione di tutti gli abitanti della terra “il mondo vive come sul Titanic”. Secondo il reale inglese i pericoli dei cambiamenti climatici vanno affrontati in modo serio attraverso un "rinascimento ambientale che faccia tesoro delle conoscenze scientifiche, dell'innovazione, dell'immaginazione, di un nuovo rapporto tra uomo e natura e che ci consenta di tornare a partecipare nella natura con armonia e non con un'ostilita' arrogante".
Uno stimolo potrebbe proprio partire dall'Italia, che nel passato ha dato vita al vero rinascimento, quello del pensiero, che potrebbe perciò secondo Carlo avere un ruolo di guida nel mercato delle nuove idee. "La storia - ha enunciato il principe - ci giudicherà sulla base della nostra risposta al cambiamento climatico: vogliamo che nostri figli e i nostri nipoti considerino questa nostra come un'epoca in cui abbiamo abbracciato le opportunita" oppure "una nuova epoca buia che oscurera' il nostro futuro?"
"Spero - ha concluso - che sceglieremo la prima strada". "Non e' esagerato affermare che ci troviamo in un momento significativo della storia: entro la fine di quest'anno la famiglia delle nazioni del mondo dovra' concertare un modo per arrestare, o piuttosto invertire, la crescita delle emissioni di Co2".
Secondo Carlo d'Inghilterra "c'e' la necessita' di un accordo sui cambiamenti climatici, che sia davvero globale, basato sulla fiducia ed equo".