Il Parlamento in questi giorni ha deciso gli stanziamenti da destinare nel 2009 alla gestione delle 23 aree protette italiane. Rispetto ai fondi che parchi e riserve naturali avevano a disposizione lo scorso anno (64 milioni di euro), le risorse sono state ridotte di 7,5 milioni, arrivando a circa 56 milioni di euro.
A ciascun parco è stata assegnata una quota fissa per coprire le spese di gestione (personale, sorveglianza del Corpo Forestale dello Stato, spese e manutenzioni ordinarie, indennizzi per i danni da fauna selvatica), che in totale ammonta a 39 milioni di euro; e una variabile, 11,5 milioni di euro in totale, ripartiti a seconda della grandezza del parco e all'efficienza della gestione, valutata in base alla presenza degli strumenti di pianificazione, al conseguimento della registrazione ambientale europea EMAS e alla capacità di spesa degli enti di gestione.
"E' molto difficile" - ha dichiarato Nino Martino, vicepresidente di AIDAP - "garantire l'efficienza della gestione di territori belli e delicati con risorse così esigue ed instabili negli anni. Chiediamo all'On.le Ministro Stefania Prestigiacomo un incontro al fine di verificare le possibili soluzioni a questa preoccupante situazione".
La risposta la potremmo suggerire noi, anche se non è una novità. Cerchino di essere più pratici. Chiedano la collaborazione dei cacciatori. Costano meno, sono più efficienti. Lo diciamo da tempo. Speriamo che lo capiscano. Anche il Ministro.