La Lav attacca la Regione Lombardia e Parco dell’Adda per l’operazione di eliminazione della colonia di procioni che viveva sulle rive del fiume. Sono stati catturati e soppressi 69 esemplari.
La Lav aveva chiesto soluzioni alternative che potessero salvare la vita degli animali, ovvero la sterilizzazione dei procioni e la reintroduzione in natura. Ma l'associazione animalista è stata pressochè ignorata. Gli animalisti sostengono di non avere avuto risposte dall’assessorato all’Ambiente, nonostante le tremila firme presentate in Regione.
Secondo la Lav, "il Parco Adda Nord ha chiuso la porta a ogni proposta che non prevedesse l’abbattimento. Ci chiediamo - scrive l'associazione - quale interesse abbia realmente portato ad un simile accanimento nei confronti di un’innocua colonia di orsetti lavatori".
In realtà delle risposte ci sono. La Regione fa presente di aver tutelato il bene pubblico, applicando il Regolamento Ue in materia di prevenzione dell’ingresso e della diffusione delle specie aliene invasive. E di averlo fatto motivando le proprie scelte, evidenziando altresì i limiti di applicazione di proposte alternative, segnalando aspetti “ignorati” o “non conosciuti” agli interlocutori», e chiedendo loro di «collaborare proponendo soluzioni che tenessero realisticamente conto anche delle esigenze e degli obblighi».
La Regione spiega anche di avere "fin dal 2010 tenuto interlocuzioni con Wwf, Lav e Enpa per trovare soluzioni" e nel caso specifico del procione, di aver tenuto contatti diretti con la Lav per condividere tutti gli elementi di consapevolezza e conoscenza del problema, delle possibilità di intervento, delle procedure.