Nel complesso le tendenze ambientali in Europa non sono migliorate dall’ultimo rapporto sullo stato dell’ambiente pubblicato dall’AEA nel 2015. E' quanto emerge dal Rapporto Soer 2020 L’ambiente in Europa: stato e prospettive nel 2020 , ovvero la più completa valutazione ambientale mai effettuata in Europa.
Sebbene le politiche europee sull’ambiente e il clima hanno contribuito a migliorare la situazione ambientale negli ultimi decenni, i progressi compiuti dall’Europa non sono sufficienti. La valutazione illustra che la maggior parte degli obiettivi per il 2020, soprattutto quelli sulla biodiversità, non sarà raggiunta, ma vi è ancora la possibilità di centrare quelli a più lungo termine e quelli fissati per il 2030 e il 2050.
L’Europa ha compiuto importanti progressi per quanto riguarda l’efficienza delle risorse e l’economia circolare. Le tendenze recenti sottolineano, però, un rallentamento di questi in alcune aree importanti quali la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, le emissioni industriali, la produzione di rifiuti, il miglioramento dell’efficienza energetica e la percentuale di energia rinnovabile. In prospettiva il ritmo dei progressi attuali non sarà sufficiente a conseguire gli obiettivi energetici e climatici per il 2030 e il 2050.
L’ambito in cui i miglioramenti sono meno incoraggianti resta quello relativo alla protezione e alla conservazione della biodiversita' europea e della natura. Dei 13 obiettivi strategici specifici fissati per il 2020 in questo settore, solo due hanno buone probabilità di essere raggiunti: la designazione di zone marine e zone terrestri protette. Guardando al 2030, se le attuali tendenze persistono il deterioramento dell’ambiente naturale si aggraverà e aria, acqua e suolo continueranno a essere inquinati.
Gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico e acustico sull’ambiente e la salute umana sono ancora fonte di preoccupazione. L’esposizione al particolato, responsabile di circa 400 000 decessi prematuri in Europa ogni anno, colpisce i paesi dell’Europa centrale e orientale in modo sproporzionato. Vi è inoltre una crescente preoccupazione per le sostanze chimiche pericolose e i rischi che ne derivano. Guardando al futuro, con una migliore integrazione delle politiche sull’ambiente e la salute, le prospettive per la riduzione dei rischi ambientali per la salute potrebbero essere più ottimistiche.