Ancora una volta un Parco decide, in linea con i piani di gestione nazionali, di contenere i daini in esubero sul proprio territorio, e ancora una volta si sollevano contestazioni e proposte bislacche (trasferire gli animali o sterilizzarli). Il sindaco leghista di Illorai (SS), Tittino Cau si sta battendo per salvare i daini che il Parco di Porto Conte ha deciso di abbattere.
"Perché abbattere i daini del Parco di Porto Conte quando la comunità di Illorai ha chiesto di spostarli nel proprio agro?” dice proponendo il trasferimento dei daini “dove nel secolo scorso erano presenti” e argomentando che la presenza degli animali potrebbe addirittura sviluppare il turismo ambientale. Questa posizione, sostenuta dai consiglieri regionali leghisti Ignazio Manca e Sara Canu, proprio come sta avvenendo con i daini del Circeo, mira a far cambiare idea al Parco sugli abbattimenti decisi.
Tutto questo ignorando, forse, che il daino in Italia è specie alloctona e che le linee guida Ispra prevedono la conservazione dei nuclei storici e delle popolazioni maggiormente affermate ma stabiliscono azioni di contenimento, se non la totale rimozione di nuclei isolati o di recente formazione, soprattutto dove la presenza rappresenta un rischio per altre specie autoctone.
Nessuno di questi politici ha pensato di analizzare la situazione faunistica del luogo prima di sollevare l'ennesimo polverone mediatico con tanto di appelli filo animalisti, sulla base di conclusioni raffazzonate? Se si vuole promuovere il turismo naturalistico probabilmente sarebbe bene favorire una corretta gestione delle risorse naturali e non chiudere gli occhi di fronte ad uno squilibrio conclamato.