Nelle città desolate e svuotate di persone dall’emergenza coronavirus, si registra un aumento della fauna selvatica, che approfitta della tranquillità per invadere l’ambiente urbano. La loro presenza è concentrata soprattutto nei parchi urbani, dove si riaffacciano lepri, volpi e naturalmente gli omnipresenti cinghiali. Ma non solo. Numerose lepri sono state avvistate nella zona nord occidentale di Milano, a due passi dalla tangenziale. E sui navigli sono comparsi addirittura dei cigni. Nel porto di Cagliari, di Trieste e di Reggio Calabria, con le imbarcazioni ferme, sono arrivati i delfini. A Pescara sono stati avvistati e ripresi due lupi, nella zona di Fosso Grande.
"Questo è un segnale bellissimo – risponde Luigi Boitani, docente di Zoologia alla Sapienza al sito Quotidiano.net –. Stiamo assistendo a un mega esperimento non voluto e vediamo che gli animali sono pronti, che potrebbero riprendersi il territorio che gli abbiamo tolto. Pensiamo a che cosa accadrebbe in mare se improvvisamente cessassero le attività di pesca: ci sarebbe una rigenerazione immediata. Sulla terraferma, se smettessimo di essere così invasivi e distruttivi, avremmo il ritorno vicino a noi di molte specie. Questa è una bella lezione che possiamo imparare dalla pandemia".