Testato già sui topi con successo, il vaccino contro il Covid 19 predisposto dall’Università di Pittsburgh (che già aveva messo a punto anni fa quello contro la Sars), potrebbe presto essere disponibile per l’uomo. Nel gruppo di lavoro, come si spiega sulle pagine di Repubblica, c’è anche un ricercatore italiano, Andrea Gambotto, il quale, intervistato dal quotidiano, spiega che il vaccino potrebbe essere autorizzato nel giro di 5 mesi.
Si tratta di un vaccino – cerotto. Una micropuntura erogata da piccolissimi aghetti disposti sulla superficie del cerotto, da applicare sul braccio o sulla spalla, che dovrebbe fornire in 3-4 settimane l’immunità dal virus. Il vaccino, ancora in fase sperimentale, si chiama "PittCoVacc", il primo descritto in uno studio peer-reviewed - sviluppato da ricercatori della School of Medicine dell'Università di Pittsburgh, centro di eccellenza nella lotta alle malattie emergenti.
"Gli anticorpi maturano progressivamente, diventano più potenti e selettivi contro il virus, e dopo 5-6 settimane dalla prima iniezione se ne sviluppa una quantità sufficiente ad arrestare la malattia - spiega Gambotto - naturalmente dovremo condurre la sperimentazione clinica per assicurarci che quanto abbiamo visto nei topi possa replicarsi anche nell'uomo: entro 1-2 mesi - a seconda della celerità della FDA americana nell'autorizzarci - dovremmo essere in grado di far partire la sperimentazione clinica, che - magari limitata agli studi di fase 1, vista l'emergenza mondiale della pandemia - potrebbe concludersi entro altri 2-3 mesi. La sperimentazione clinica ci aiuterà a calibrare la dose giusta di vaccino che può essere efficace con l'uomo. Se questa fase si concluderà con successo, il vaccino potrebbe essere pronto per la produzione industriale entro 5 mesi da ora".