“Se uccidono un altro cinghiale io mi dimetto". Lo ha detto Loredana Pronio, delegata del Campidoglio per i diritti degli animali a seguito di alcuni interventi eseguiti lo scorso venerdì alle porte di Roma. Gli agenti hanno narcotizzato due cinghiali all'ingresso della riserva dell'Insugherata come previsto dal protocollo sottoscritto tra Campidoglio, Regione e Città Metropolitana, per ridurre il numero di ungulati nelle aree urbane.
"Sono venuta a conoscenza dell’esistenza di un’area adatta ad ospitarli. Non posso rivelare ancora quale sia, ma è un parco urbano che al suo interno già ospita una colonia di cinghiali” ha detto l'esponente dei Cinnque Stelle. La Pronio non è affatto isolata nel suo partito. Con lei l'intera maggioranza pentastellata aveva già avanzato la richiesta di poter ospitare i cinghiali catturati in apposite oasi. Attualmente invece i (pochi) cinghiali narcotizzati finiscono dritto al macello.
Non è che l'ennesimo capitolo di una querelle che va avanti da anni e che purtroppo vede la Capitale immobile di fronte ad un problema, quello della presenza dei cinghiali, che finisce per incidere sulla pubblica sicurezza. L'andazzo animalista ha fermato fino ad ora ogni proposta di intervento, fino ad arrivare alla situazione attuale. Proteste animaliste, minacce di dimissioni e proposte strampalate, nonostante un accordo faticosamente raggiunto tra le istituzioni. Che in qualche caso smentiscono se stesse...