Mentre l’intera popolazione mondiale spera che uno dei tanti vaccini in fase di sperimentazione contro il Covid 19 sia finalmente autorizzato ed efficace, mentre intere economie vacillano e diversi paesi tornano a vedere affacciarsi l’incubo del lock down di fronte alla crescita dei contagi e purtroppo delle morti di esseri umani, c’è qualcuno che, al solito, rema contro, chiedendo di prendere tempo, sospendere la ricerca, in nome della protezione delle cavie da laboratorio.
Secondo la Lav, Lega antivivisezione, “sostituire i test sugli animali non significa mettere a rischio i pazienti umani, né significa interrompere o ostacolare il progresso medico”. L'associazione è infatti convinta che la sperimentazione animale anziché aiutarci, può essere fuorviante e ritardare le scoperte scientifiche.
A tal proposito l’associazione animalista si appella all’Italia e alle istituzioni europee affinché investano concretamente nella prevenzione delle malattie e nella ricerca scientifica “human based”, riconoscendo la sperimentazione con metodi sostitutivi all’uso degli animali come l’unica strada possibile per una ricerca davvero utile ed innovativa. Una posizione evidentemente etica, che dunque, nulla, o molto poco, ha a che vedere con l'approccio scientifico e con le evidenze di efficacia dei vaccini finora sperimentati sugli animali, su cui la quasi totalità del mondo scientifico fa affidamento.