Dal Lazio giunge la notizia di un nuovo tentativo di convincere la Regione ad istituire il Parco Regionale dei Monti Ernici. L'Associazione Wilderness, che vi si è sempre opposta in quanto contraria all'imposizione in modo anti-democratico dei vincoli, ovvero senza l'assenso dei Consigli comunali di tutti i Comuni interessati (alcuni dei quali hanno peraltro già provveduto alla designazione di propri settori di Aree Wilderness) questa volta non si opporrà all'eventuale scelta della politica: a meno che non lo facciano PRIMA le organizzazioni venatorie! Non si ritiene infatti di dover prendere posizione contro questa eventuale decisione, che pure ritiene scellerata in quanto trasformerebbe gli Ernici da una zona rurale "libera" nel solito Parco/affare turistico, cosa che non aumenterebbe la tutela della Natura più di quanto non facciano oggi le attuali Aree Wilderness, nonché la presenza di un'annosa e vasta Oasi Faunistica chiusa alla caccia (tra le maggiori d'Italia!), in quanto non compete all'AIW la difesa degli interessi delle catgorie rurali. Ciò nonostante, si ritiene che un Parco metterebbe i Monti Ernici in mano alla politica e li trasformerebbe in un business turistico più dannoso che utile alla difesa del loro stato selvaggio (basti dire che, a Parco non ancora istituito, già si pensa al sito della sua direzione, da dove, dalle ambite cadreghe che certamente già si stanno spartendo, qualcuno potrà gestire il business!). Ragion per cui per l'AIW le Aree Wilderness possono benissimo continuare ad esistere anche all'interno di un Parco. Solo dopo pubbliche ed autorevoli opposizioni al Parco da parte dei vertici del mondo rurale e venatorio in particolare, l'AIW le potrà appoggiare e supportare; ma non è suo compito opporsi ad un Parco: caso mai solo proporvi l'alternativa che soddisfi la conservazione delle zone selvagge con la loro fruizione da parte del mondo rurale. Perché l'AIW non è mai stata, né sarà mai, loro portavoce contro i Parchi; né deve essere vista come lo scudo dei cacciatori, come troppe volte è già successo in questo caso del Lazio facendosi nemici politici che gli stessi vertici della caccia sono sempre stati molto restii, o non hanno voluto, farsi. La caccia se vuole essere difesa dall'AIW, come l'AIW ha sempre fatto, deve cominciare a dimostrare il suo serio impegno verso la conservazione dei territori naturali e rurali dove la si pratica. Il cacciatore-conservazionista Aldo Leopold non difendeva tanto la caccia (verso la quale era molto critico quando non eticamente praticata), bensì i territori in cui praticarla! Che il mondo della caccia sappia dimostrare lo stesso interesse se vuole avere appoggi e consensi, non tanto dall'AIW quanto dall'opinione pubblica non cacciatrice ma amante della Natura!
La nuova proposta di un Parco Regionale dei Monti Ernici laziali è stata rilanciata dalla Consigliera regionale Silvia Blasi, portavoce regionale del M5S, ovviamente e presumibilmente, spinta a tal passo dalle solite associazioni ambientaliste anticaccia le quali non si accontentano della conservazione dei luoghi, ma ne vogliono la gestione (che spesso è per loro, al pari dei politici, solo posti di potere!); come se un territorio naturale non lo si potesse proteggere anche senza l'etichetta di un Parco, come invece dimostrano gli oltre 50 milioni di ettari di Aree Wilderness americane, molte delle quali all'interno dei Parchi proprio per poterle preservare e sottrarre alla gestione da parte dei loro manager!
Questa volta, quindi, l'AIW non si opporrà alla nuova proposta di Parco, ma solo alla condizione che tutti i Consigli comunali dei Comuni interessani ne deliberino l'assenso al vincolo inamovibile ed "espropriativo" di Parco. I cacciatori, gli allevatori, gli agricoltori e le ditte forestali che hanno primari interessi economici sui Monti Ernici si muovano verso i loro rappresentanti politici di ogni Partito utilizzando la formidabile arma del voto, se questo Parco lo vogliono impedire. Solo in tal caso, nel rispetto delle regole democratiche anche l'AIW potrà schierarsi al loro fianco.
Franco Zunino