Di importanza rilevante, per la questione climatica, la plenaria di Bruxelles di questa settimana, nella quale i deputati sono chiamati a votare la legge sul clima proposta dalla Commissione UE. Una legge corposa, che mira all’ambizioso obiettivo della decarbonizzazione, le cui ripercussioni in materia di emissioni e non solo, andranno a ricadere sulle aziende e su interi comparti produttivi.
In questo contesto particolarmente sentito, spunta una singolare richiesta di supporto per galline ovaiole, conigli, scrofe, vitelli, quaglie, anatre, oche, pollastre e polli da carne, titolata “Fine dell’era della gabbia”. L’iniziativa, promossa da un deputato del M5S, chiede ai membri del Parlamento europeo di eliminare le gabbie dagli allevamenti, invitandoli a sottoscrivere una missiva indirizzata al Vicepresidente CE Timmerans e alla Commissaria Kyriakides.
“Ho ricevuto l’invito, come tutti i deputati, a cofirmare l’istanza. Premesso che la tempistica non é delle migliori, non riesco a capire come si possa presentare un testo che tira in ballo la pandemia del Covid, additando alle pratiche agricole industriali quali l’allevamento intensivo, il rischio di nuove pandemie, condizioni notoriamente avulse dal contesto europeo” ha dichiarato Marco Dreosto, relatore per il Gruppo ID del dossier sulla biodiversitá della Commissione ambiente.
“Siamo tutti attenti al benessere animale ed é giusto garantirlo. E’ giá previsto un adeguamento della normativa di settore, l’importante é non scadere in emotive prese di posizione distanti dalle reali condizioni di allevamento, di gran lunga migliori rispetto a quelle del passato”.