E’ Roberto Cingolani il nuovo Ministro dell’Ambiente. Finisce così dopo tre anni l’esperienza ministeriale di Sergio Costa. Con il Presidente del Consiglio Draghi, il Ministero dell’Ambiente assume un’importanza particolare, dato che si troverà a gestire parte dei fondi del Recovery Fund, assorbendo le competenze in materia energetica attribuite ad altri ministeri e presiederà il Comitato Interministeriale per la transizione ecologica. Come abbiamo visto al centro del dibattito (condizione essenziale per la nascita di questo governo) è stata la prerogativa che l’Italia imboccasse la via della cosiddetta “riconversione ecologica”, vedi trattativa diretta tra Grillo e Draghi.
Milanese di nascita, Cingolani, classe 1961, è cresciuto a Bari, dove si è laureato in fisica, successivamente si forma alla scuola normale superiore di Pisa. Esperto di nano tecnologie, insegna dal 1992 al 2004 all’Università del Salento, dove guida il National Nanotechnology Laboratory un polo d’eccellenza internazionale per le nanotecnologie. Dopo un periodo come visiting professor alla Tokyo University e all’americana Virginia Commonwealth University, è stato nominato nel 2005 direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, qui lancia il programma interdisciplinare Humanoid Technologies, basato sull’idea che l’imitazione tecnologica della natura e delle sue dinamiche possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della nostra vita. Qui ha registrato personalmente 48 famiglie di brevetti. Dal 2019 è chief innovation officer di Leonardo, mentre fino al giugno 2020 è stato uno dei membri della task force governativa guidata da Vittorio Colao per affrontare la Fase 2.