Non solo lupi. Ad arrecare ingenti danni agli allevatori di bestiame anche gli ibridi, ormai pare fuori controllo. In Toscana lupi e canidi si conterebbero 5 mila attacchi negli ultimi cinque anni (tra denunciati e non denunciati). L’ultimo episodio di Santa Luce, a Pisa, dove un branco di predatori ha azzannate e ammazzato un vitello da oltre cento chilogrammi riporta prepotente al centro del dibattito la necessità di una “vera svolta” per ripristinare un equilibrio sostenibile tra uomo ed animale.
Secondo Coldiretti Toscana gli attacchi sarebbero almeno il doppio rispetto a quelli denunciati e risarciti dalla Regione Toscana: “le aziende denunciano di fronte all’uccisione di un capo ma non gli attacchi senza predazione, a volte ripetuti, che spesso hanno conseguenze ancora più pesanti per le aziende come la riduzione della produzione di latte e gli aborti dovuti allo shock – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – La prossima settimana vedremo la Regione Toscana. Serve una svolta e servono soluzioni”. Solo nel 2019 le predazioni in tutta la regione sono state 520 denunciate da 210 aziende. Nella sola provincia di Pisa sono state diciassette.
L’altro aspetto spesso sottovalutato è l’incidenza che i ripetuti attacchi di lupi e fauna selvatica hanno sul fenomeno dello spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate. “I predatori scoraggiano l'alpeggio ed allontanano le imprese dalle zone montane più difficili. – spiega ancora Filippi - La presenza fuori controllo dei lupi sta contribuendo alla chiusura delle stalle e all’impoverimento della zootecnica toscana con gravi ripercussioni sull’occupazione e sulla manutenzione del territorio”.