C'è anche Paolo Cassola, fino al 2020 Direttore del Parco Nazionale del Circeo, tra i 16 amministratori pubblici (funzionari) e privati (imprenditori) arrestati in queste ore a seguito di un'inchiesta della Procura di Latina e Sabaudia.
Le accuse vanno dalla corruzione, al peculato, al falso ideologico, turbata libertà degli incarti e dei procecedimenti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Cassola e altri funzionari avrebbero accordato l'affidamento del servizio per le schede progettuali relative al Programma di interventi sulla mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, a delle ditte "amiche", prima dell'effettiva determina ufficiale.
Dalle intercettazioni infatti emergerebbe uno stratagemma messo in atto dall'ex Direttore del Parco affinchè gli imprenditori ricevessero i relativi pagamenti. Secondo la Procura Cassola avrebbe palesato “un atteggiamento ambiguo, intento ad amministrare il denaro pubblico anteponendo gli interessi dei privati a quelli della collettività”.
Cassola, in un incontro alla Federparchi di Roma, avrebbe voluto aggiudicare ai tre imprenditori amici (tutti e tre toscani come Cassola) anche l’esecuzione dei progetti climatici in violazione della legge che prevede l’esclusione dalle procedure di aggiudicazione di chi abbia partecipato alla preparazione della procedura di aggiudicazione.
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