Si è diffusa la notizia che alcuni giorni fa un uomo di 33 anni è stato aggredito da un orso marsicano all'interno del territorio del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). L'uomo, che stava passeggiando con il suo cane nel territorio di San Donato Valcomino sulla provinciale 666 per Forca d'Acero, si sarebbe trovato faccia a faccia con un'orsa, subendo prima una zampata e poi un morso all'addome.
Secondo il racconto del malcapitato si sarebbe salvato soltanto grazie al suo cane, che ha distratto l'orso il tempo necessario per mettersi al riparo. Riuscito a chiamare i soccorsi, è stato visitato dal Pronto Soccorso del 'Santa Scolastica' di Cassino dove è stato refertato con una prognosi di 20 giorni.
Tramite il suo legale ora dichiara battaglia al Parco, chiedendo un risarcimento. Ecco quanto dichiarato dal suo avvocato: "Chiederemo i danni all’Ente Parco perché in zona non ci sono né cartelli, né divieti che impediscono l’accesso ai sentieri. Ora vogliamo sapere se i 60 orsi presenti nel Parco, tutti animali protetti, sono, o meno, muniti di microchip. Una questione da non sottovalutare visto che, otto mesi fa, a Pescosolido, un altro mio cliente è stato aggredito da un orso mentre era uscito sul balcone di casa. Per la paura è caduto giù e, quando è arrivata l’ambulanza, il barelliere gli ha chiesto “ma perché ti volevi suicidare?” Sì, perché alla storia dell’orso non ci credeva nessuno. Ora invece…".
Risponde il PNALM in una dettagliata nota in cui ripercorre gli accadimenti. Si fa riferimento alla telefonata dell'uomo il giorno dopo l'aggressione preoccupato per la scomparsa del suo cane, in seguito alla quale sono poi partite le ricerche dell'animale, che è stato ritrovato il giorno seguente in buone condizioni. Solo durante le operazioni di ricerca del cane il Parco avrebbe appreso dallo stesso che l'uomo si era rivolto al pronto soccorso per lesioni subite durante l'incontro con l'orsa, una distorsione al piede e una ferita all'addome.