Tiene banco in Emilia Romagna la questione lupi. Negli scorsi giorni l'Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi ha risposto ad un'interrogazione del consigliere Emiliano Occhi (Lega) che chiedeva esami autoptici sugli animali da compagnia e da caccia aggrediti da lupi o ibridi.
“La Regione è impegnata a trovare soluzioni anche coinvolgendo altri soggetti pubblici e privati interessati al problema”, spiega l’assessore, per il quale “va detto che non esistono diversi tipi di lupo sul territorio regionale e sia i lupi sia gli ibridi vanno trattati allo stesso modo. Non ravvediamo però la necessità di creare nuovi laboratori anche se va bene coinvolgere gli istituti zootecnici provinciali. C’è un tema di necessità di più risorse per queste attività. Vogliamo poi agire su tre fronti: proteggere gli allevamenti, indennizzare chi ha subito danni, aggiornare il quadro normativo di riferimento per arrivare a un ‘piano lupo’ nazionale di cui si parla da tempo”.
A chiedere un aggiornamento del Piano Lupo anche Coldiretti Modena secondo cui è necessario contenere la proliferazione incontrollata di questi selvatici e i conseguenti danni. "C’è il rischio concreto – spiega Coldiretti Modena - che quella che è sempre più un’emergenza per il settore agricolo comporti l’abbandono delle aree interne e montane, con evidenti effetti sull’assetto idrogeologico del territorio che andrebbero a ripercuotersi sull’intera collettività, tanto più considerando i sempre più evidenti sfasamenti climatici."
A oggi sono attivi bandi, sia del Piano di Sviluppo Rurale sia bandi regionali, che prevedono contributi a fondo perduto per la prevenzione e la difesa degli allevamenti dai danni provocati dalla fauna selvatica, compreso il lupo, "anche se i fondi non sono sempre sufficienti per coprire le richieste degli agricoltori e spesso anche i tempi di liquidazione sono troppo lunghi", evidenzia Coldiretti che ha chiesto l’implementazione dei fondi per far sì che tutte le aziende danneggiate possano avere il giusto risarcimento.