Nonostante il dichiarato impegno dei diversi leader politici mondiali di invertire il processo di distruzione delle risorse naturali, secondo Iucn la situazione pare non abbia ancora subito alcun margine di miglioramento.
Lo si evince dalle conclusioni esposte nell'ultimo rapporto dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (International union for conservation of nature, Iucn) secondo cui l'obiettivo di arrestare la perdita della biodiversità entro il 2010 non sarà raggiunto. "Se non affrontiamo le cause di insostenibilità del nostro Pianeta, i nobili obiettivi dei governi per ridurre il tasso di estinzione non contano nulla" ha dichiarato Simon Stuart, presidente dell'Iucn Species survival Commission.
Secondo il vicedirettore del programma specie dell' Iucn, Jean-Christophe Vie "E' il momento di riconoscere che la natura è la più grande società di lavoro sulla Terra, a vantaggio del 100% di tutta l'umanità. “I governi dovrebbero sforzarsi nel risparmiare la natura come nell'economia" ha dichiarato il direttore generale della Red list dell'Iucn, Craig Hilton Taylor, "la comunità mondiale deve usare saggiamente questa relazione".
Lo studio ha preso in considerazione le 44.838 specie della Red list indicando 290 specie come probabilmente estinte. Nel complesso, comunque almeno 16.928 specie sono minacciate di estinzione. Considerando che è stato analizzato solo il 2,7% degli 1,8 milioni di specie descritte, è "un numero che fornisce una sottostima, ma offre un utile quadro di ciò che sta succedendo a tutte le forme di vita sulla Terra".
(Ansa)