Dati i molti danni registrati alle colture, Cia Basilicata torna a richiedere interventi urgenti e mirati per contenere la pressione faunistica presente sui territori.
Situazione ancor più complicata - scrive Cia - in particolare nel settore zootecnico che oltre la totale distruzione di interi areali in particolare di mais e foraggi deve sottostare a forme speculative per l’approvvigionamento del bestiame. Siamo difronte -evidenzia Cia- a veri e propri drammi economici in particolare nelle aree interne e montane con livelli di abbandono o ridimensionamenti delle attività agricole e di allevamento mai registrati nel corso degli ultimi decenni nella nostra Regione.
Alle aggressioni e alle perdite di prodotti si devono aggiungere forme di speculazioni di mercato, in quanto in molti casi e persino difficile approvvigionarsi da terzi e quando ciò avviene i costi sono esorbitanti, in particolare per le materie e prodotti per alimentare bestiame. Se a tutto questo aggiungiamo i danni provocati a mezzi e auto oltre a diffusi e imprevedibili pericoli che in ogni comune e territorio possono manifestarsi e il potenziale rischio di natura sanitaria che si e già manifestato in altre parti del Paese appare del tutto evidente che sia il caso di procedere a misure d’emergenza. Quelle stesse misure concordate in precedenza al Tavolo Verde e bloccate da mesi al Dipartimento Politiche Agricole.
Siamo difronte a criticità che vanno concretamente affrontate e risolte altrimenti non possiamo far altro che leggere bollettini relativi a dati di una Basilicata sempre più povera e con meno abitanti. Il settore agricolo merita attenzione e rispetto essendo un comparto utile e centrale nella nostra Societa'; per questa ragione servono atti e cose concrete; basta con i propositi e i rinvii.
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