L'Italia si oppone alla nuova direttiva Ue sulle emissioni industriali, che per la prima volta contempla anche gli allevamenti. Secondo il Ministro all'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin le soglie di emissione di gas per i bovini sono inaccettabili per l’Italia. Così come per il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida che aveva parlato di scelte ideologiche che rischiano di portare aumenti dei costi di allevamento e al consumo a vantaggio della concorrenza dei paesi extra Ue.
Anche per la Coldiretti la normativa Ue è insostenibile e ingiustificabile se si guardano i dati delle emissioni. Si fa notare infatti che nell’ultimo trentennio gli allevamenti italiani hanno ridotto le proprie emissioni del 24% in controtendenza all’aumento rilevato a livello mondiale (+16%).
La norma dovrà ora essere discussa in Parlamento europeo dove sarà ribadita la richiesta di mantenimento dello status quo sottoscritta dalle principali organizzazioni agricole Ue su iniziativa di Coldiretti.
La proposta della Commissione di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) se non adeguatamente contrastata – sottolinea la Coldiretti – potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’UE.
Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – continua la Coldiretti – appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa.
Si tratta peraltro – conclude la Coldiretti – di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali.