In questi giorni, riguardo al divieto di produzione e vendita dei cibi cosiddetti "sintetici", ovvero prodotti in laboratorio, il Ministro Lollobrigida ha precisato che la decisione è stata presa di concerto con le associazioni di categoria, le Regioni e i consigli comunali, al fine di tutelare la salute pubblica in base al principio di precauzione a tutela della salute pubblica. "Si tratta quindi di un ddl condiviso, che ha un sostegno trasversale e che, come ampiamente specificato nell'articolo 2, vieta anche l'importazione in Italia, nonostante ci sia ancora chi tenta di affermare il contrario, strumentalmente" ha dichiarato il Ministro.
Effettivamente, come ricorda l'Anmvi, sono ancora pochi gli studi che hanno dato risposte sulla carne coltivata e sul suo impatto sui sistemi alimentari. Al momento sappiamo che l'Istituto europeo per la sicurezza alimentare (EFSA) sta raccogliendo i dati disponibili per fare il punto della situazione. Si mira ad indagarne la salubrità per l'uomo ma soprattutto l'impatto ambientale, dato che potrebbe avere ottime prospettive dal punto di vista del taglio delle emissioni che causano i cambiamenti climatici, soprattutto in considerazione della crescita demografica che richiede sempre più carne a disposizione.
“Stime approssimative basate su una valutazione del ciclo di vita suggeriscono emissioni di gas serra, fabbisogno di terra e consumo di acqua inferiori rispetto alla carne convenzionale” - si legge nella presentazione del progetto di ricerca.
E' presto per sapere se e quando questo tipo di alimento arriverà anche da noi. Al momento la carne artificiale non è autorizzata in UE, andranno fatte tutta una serie di valutazioni anche di natura socio - economica prima di poterne regolamentare l'immissione in commercio, dato che sono tante le attività e i settori che ruotano attorno all'allevamento (che oltre alla carne produce fertilizzanti e altre materie prime che servono per vari settori industriali), che potrebbero subire ripercussioni non di poco conto. C'è poi tutta la questione del made in Italy, ovvero di quei migliaia di prodotti di pregio che ovviamente devono continuare ad esistere ed essere tutelati.
Certo è che il capitolo degli "alimenti sintetici" non è chiuso, se ne riparlerà sicuramente ancora in futuro. Anche perchè nel frattempo la ricerca continua. Ci sono attivi diversi progetti, tra cui MEAT4All e CCMEAT, che hanno l'obbiettivo di capire se possa davvero nascere un’industria alimentare solida e renumerativa.