Per la seconda volta, la LAV ha fatto sospendere l'ordinanza di abbattimento dell'orsa JJ4, responsabile della morte del giovane Andrea Papi, 26 anni, la cui unica colpa è stata andare a correre in una strada immersa nei boschi del Trentino.
Come già tre anni fa, quando l'orsa in questione doveva essere abbattuta a seguito della sua comprovata pericolosità per aver aggredito due persone, il Tar ha deciso ancora una volta di sospendere il provvedimento, accogliendo la richiesta cautelare degli animalisti, decretando, almeno fino all'11 maggio lo stop delle operazioni e di fatto annullando la possibilità per le autorità di intervenire. Ricordiamo che l'ordinanza della Provincia di Trento dava disposizione di abbattere l'orsa il prima possibile, in considerazione del rischio certo per le tante persone che frequentano quella zona.
Sono stati in molti negli ultimi giorni a considerare che se quell'ordinanza non fosse stata sospesa tre anni fa, forse Papi sarebbe ancora vivo e a mettere in discussione le posizioni animaliste, soprattutto di fronte a quello che di fatto è stato il primo caso da molto tempo a questa parte in cui l'aggressione di un grande carnivoro è costata la vita ad un essere umano. Queste polemiche però a quanto pare non hanno avuto alcun effetto né sugli autori del ricorso né sui giudici del Tar.
La Lav sul proprio sito esulta per la vittoria incassata, "per chi crede nelle posizioni dell'Associazione, sempre dalla parte dell'orso".
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