"Nell'ambito dell'attuale direttiva Habitat, gli Stati membri hanno notevoli opportunità di deviare dai divieti del rigido sistema di protezione. /…/ La Commissione non ostacolerà gli Stati membri se si avvarranno delle varie possibilità di derogare alla direttiva a loro disposizione". Così la Commissione Ue lo scorso 7 marzo 2023 rispondeva alla risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022 sulla protezione del bestiame e dei grandi carnivori in Europa.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha confermato questa posizione più flessibile e permissiva in una riunione del gruppo conservatore del PPE al Parlamento europeo. Il contenuto di questo dibattito è stato pubblicato dall'eurodeputato italiano (eletto con Südtiroler Volkspartei) Herbert Dorfmann. Secondo Dorfmann, il presidente della commissione ha sottolineato che gli interessi della protezione e della diversità delle specie devono essere bilanciati con altri interessi, come l'agricoltura. La presidente Von der Leyen ha persino citato l'esempio del piano svedese di gestione della popolazione di lupi, in cui sono previsti allontanamenti più ampi, sottolineando che l'approccio della Svezia "è in linea" con quello della Commissione.
Ricordiamo che in Svezia è stato stabilito un valore di riferimento per un livello di protezione favorevole, che è di 300 lupi. Quando la popolazione sale eccessivamente, il Governo autorizza il prelievo di un numero prefissato di esemplari. Quest'anno ne saranno abbattuti 75.
Anche la caccia all'orso, attuata in deroga in diversi paesi del nord Europa, è stata da tempo approvata dalla Commissione UE. La caccia in deroga è infatti ritenuta necessaria per raggiungere gli obiettivi dell'articolo 2 della direttiva Habitat dell'UE, che consente un equilibrio tra il raggiungimento di un livello di conservazione favorevole da un lato e anche i requisiti economici, sociali e culturali come specificità regionali e locali dall'altro.
Le linee guida a livello di popolazione per la gestione dei grandi carnivori, redatte per la Commissione Europea dal gruppo di esperti IUCN (International Union for Conservation of Nature) sulla base dell'accordo UE, sottolineano che le eccezioni alla protezione rigorosa possono essere utilizzate quando la caccia è necessaria per guadagnare accettazione locale dei grandi carnivori tra le popolazioni rurali. Le linee guida affermano che "questa situazione è chiaramente presente in diversi paesi nordici e dell'Europa orientale ed è ben documentata nella ricerca delle scienze sociali"
Anche qui la Svezia è un esempio lampante. Nel 2022 sono stati rilasciati permessi per cacciare 622 orsi su 2.900 individui stimati, ovvero circa il 20% della popolazione totale. Il valore di riferimento per un livello di conservazione favorevole per la popolazione di orsi svedese è di almeno 1.400 individui. Il dibattito in Svezia riguarda come cacciare più orsi, non meno, in modo da ridurre il numero di orsi verso il valore di riferimento di 1400 orsi.