Non erano lupi. Le indagini del dna eseguite dalla Fondazione Edmund Mach di Trento su incarico della Regione Lombardia su campioni biologici prelevati sul campo, hanno escluso che ad aggredire l'allevatore di Tremezzina, in provincia di Como, siano stati dei lupi.
Secondo la Polizia Provinciale di Como non ci sono prove della presenza di lupi nell'area, ma ci sono segnalazioni di cani randagi che disturbano gli animali al pascolo. Lo rende noto una comunicazione ufficiale di Regione Lombardia
La Regione Lombardia monitora la presenza del lupo già da anni. Il primo branco delle alpi lombarde si è formato nel 2015 proprio in Alto Lario. Da allora La presenza del lupo è rilevata ogni anno mediante monitoraggi sistematici e raccolta e verifica delle segnalazioni.
“Regione Lombardia – spiega l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi – è soprattutto impegnata anche nella prevenzione. Con il progetto Life Wolfalps EU sono infatti state create squadre di intervento a supporto degli allevatori. Tra i loro obiettivi quello di informarli sulle modalità più efficaci di prevenzione dei danni”.
Dal 2020 effettuati 116 interventi in campo a supporto delle aziende. Altri 78 per la verifica della funzionalità di dotazioni per la prevenzione. Contatti anche con 71 aziende agricole per fornire informazioni sulle opportunità di finanziamento per la prevenzione. Dal 2016, inoltre, consegnati anche 90 kit di prevenzione.
“Negli ultimi mesi – ha concluso l’assessore – anche in seguito alle richieste del territorio, in particolare dell’Alto Lario, abbiamo intensificato i contatti e i sopraluoghi. Il nostro obiettivo è infatti valitare le esigenze di protezione”.
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