Gli ultimi dati ufficiali disponibili per l'Italia sulla situazione degli uccelli acquatici ci dicono che la tendenza delle popolazioni è generalmente positiva. Le stime sullo stato degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide italiane, sono state pubblicate in questi giorni in Gazzetta Ufficiale nell'ambito del programma di sorveglianza per l'influenza aviaria 2024.
Secondo l'ultimo rapporto ufficiale Ispra (2009 - 2018), a gennaio 2018 sono stati contati in Italia quasi 2 milioni di uccelli acquatici, appartenenti a 126 specie. L'andamento del trend nel decennio di riferimento è positivo: nel 2010 sono stati contati un minimo di1.609.132 uccelli e nel 2017 un massimo di 2.030.129. Sei specie hanno totali nazionali superiori a 100.000 individui.
Quattro di loro, quali l'alzavola dalle ali verdi, la folaga comune, il gabbiano comune e il germano reale superano i 200.000 individui. La comunità degli uccelli acquatici italiani è dominata da tre gruppi (anatre, gabbiani e sterne, folaghe e rallidi) che rappresentano oltre i due terzi degli uccelli contati.
Il numero di anatre ha mostrato un aumento del 22% tra il periodo 2009-13 e il 2014-18 (media 2014-18 813.929), mentre i gabbiani e le sterne sono diminuiti del 6% (media 2014 - 18 342.554) e i rallidi del 12% (media 2014-18 234.762). Nel periodo 2009-2018 i cambiamenti più significativi nel numero dei soggetti a livello di specie sono stati i seguenti: la volpoca è triplicata, l'alzavola, il codone e il moriglione sono raddoppiati, il quattrocchi è diminuita di tre volte. Cigni e oche hanno mostrato un aumento rispettivamente del 44% e del 66%, con un aumento pari al doppio per il cigno reale e per l'oca selvatica, e un aumento di dieci volte dell'oca dalla fronte bianca nel corso dello stesso decennio".
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