Gli otto grandi della terra al G8 de L'Aquila hanno firmato un accordo sul clima per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera dell'80 per cento entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990 e anni successivi. I leader degli otto paesi più industrializzati riconoscono la necessità, così come sostenuto dal mondo scientifico, di ridurre l'impatto delle attività umane sui cambiamenti climatici e concordano sul fatto che la temperatura media del mondo non può aumentare di più di due gradi centigradi.
Un obiettivo che però resta difficile da realizzare visto che la tanto sospirata concertazione con i paesi emergenti non c'è stata, fondamentale se si vuole raggiuntere un risultato così ambizioso. India, Cina e Brasile hanno infatti chiarito di non voler assumere tale impegno per il momento. Inoltre da più parti è sollevata la necessità di obiettivi a più breve scadenza. D'altra parte secondo la dichiarazione firmata, ''le maggiori economie hanno bisogno di assumere azioni quantificabili per ridurre in modo significativo le loro emissioni collettive al di sotto del business-as-usual in modo specifico anno per anno''.
Il presidente Barack Obama ha definito un accordo storico quello firmato dalle otto potenze mondiali. “All'Aquila – ha dichiarato - sono stati fatti passi importanti nella lotta per il cambiamento climatico e al surriscaldamento del pianeta”.