Durante l'odierno question time della Camera, il Ministro Picchetto Fratin ha risposto all’interrogazione presentata da Bruzzone e altri sulla perimetrazione del Parco di Portofino. Una vicenda complessa che va avanti da parecchio tempo. Da quando, nel 2018, l’allora legge di bilancio lo trasformò da area protetta regionale a Parco nazionale. In seguito, nel 2021 un decreto ministeriale provvisorio ha portato i confini del parco dai circa mille ettari orginari a 5 mila, gli attuali, con ovvie ripercussioni sulla gestione del territorio che ha portato ad un contenzioso giuridico da parte di 9 comuni.
La Regione, gli stessi comuni, cittadini e associazioni, da tempo chiedono che l’area protetta sia riportata agli originari confini di circa mille ettari, considerando che, come si legge nell’interrogazione “un'estensione maggiore del Parco crea molti problemi alle attività agricole, anche per la forte presenza dei cinghiali nella zona”.
Nella sua risposta il Ministro Fratin ha rassicurato sull’intesa raggiunta con la Regione. “Ad oggi, l'iter procedurale di perimetrazione definitiva del Parco di Portofino - ha detto il Ministro in aula - è in una fase avanzata di approfondimento istruttorio. Anche in data odierna, onorevole, questa mattina, alle 11, durante un incontro avuto con il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, abbiamo ribadito l'apertura a trovare una soluzione condivisa tra tutti gli attori istituzionali e le associazioni, al fine di riperimetrare il Parco in modo definitivo, giungendo in tal modo anche all'estinzione del contenzioso amministrativo in essere”.
"Liberare quelle aree dal parco - ha replicato Bruzzone ringraziando il Ministro per la risposta - vuol dire dare anche la possibilità di intervenire in modo più lineare, certo e concreto rispetto a questo tipo di problema. Ricordo peraltro che quelle zone sono abbastanza interessate e abbastanza vicine anche a un problema di carattere sanitario, sul quale il parco rischia di avere anche una responsabilità, mi riferisco agli interventi necessari per far fronte alla peste suina".
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