Il lupo di Vasto Marina, responsabile di una decina di aggressioni da quando ha fatto la sua comparsa nel centro abitato della nota cittadina abruzzese, continua ad essere libero. Nonostante l’ordine di cattura emesso ormai due settimane fa, purtroppo abbiamo notizia di incredibili vicissitudini al limite del tragicomico.
Si ha notizia da giorni di un animale ormai stremato e denutrito, forse anche zoppo, dunque non difficile da catturare, ma anche di due situazioni in cui l’animale era stato fermato, grazie anche all’intervento di cittadini, ma poi lasciato libero per volere del Parco della Majella, che avrebbe il dovere di catturarlo. Il primo episodio risale a due giorni fa. Il lupo è stato rinchiuso da un cittadino nella sua proprietà, ma una volta giunti sul posto gli agenti inviati dai responsabili incaricati (Comune e Protezione civile), è arrivata una diffida del Parco a procedere. Il motivo attiene ai metodi di cattura, che devono essere esplicitamente quelli decisi dal Parco, ovvero lacci atraumatici.
Oggi, 24 agosto, la stessa identica situazione. Secondo quanto ci riferisce il giornalista e scrittore Giovanni Todaro, intorno alle 7 del 24 agosto il lupo è stato fatto nuovamente fuggire dalle autorità stesse incaricate alla cattura. “Un cittadino - scrive Todaro - aveva segnalato la presenza del lupo all'interno del vivaio Spadaccini di Vasto e alle 7,38 il Commissariato di P.S. di Vasto ha inviato una pattuglia, contattando anche il responsabile della Protezione Civile. Un gruppo di questi volontari si era subito munito di reti, collegate tra loro per una lunghezza di 30 metri e un'altezza di 2. Mentre la Protezione Civile accorreva, il funzionario di turno di PS aveva contattato il Parco della Maiella, a cui era stato dato l'incarico della cattura dell'esemplare, ma il Parco ha risposto che dovevano essere loro a fare l'operazione e quindi di lasciare libero il lupo. Risultato, alle 8,01 il responsabile della Protezione Civile ha ricevuto la telefonata dalla Polizia con l'ordine di abbandonare il tentativo (non erano però ancora arrivati). Anche gli agenti avevano ricevuto l'ordine di abbandonare il vivaio. Il lupo, seppure rinchiuso nell'area recintata e quindi catturabile, anche solo attendendo l'arrivo del personale del Parco, alla fine è quindi fuggito. Il caso clamoroso – anche perché il Parco ha di fatto bloccato l'intervento della Polizia di Stato non si sa con quale autorità, specie in un simile caso di emergenza e tutela della pubblica incolumità – ha quindi fatto sì che l'animale fuggisse. L'incredibile decisione pertanto ha lasciato libero un animale che ha già attaccato e ferito molte persone e che potrà farlo ancora”.
Intanto una denuncia è stata sporta dal Presidente di Cospa Abruzzo, Dino Rossi, nei confronti del Sindaco di Vasto Francesco Menna e del Prefetto di Chieti Mario Della Cioppa. “Nonostante sin dallo scorso anno, a partire dal 7 agosto 2022, si siano verificati nel Comune di Vasto ripetuti eventi straordinari, consistenti negli attacchi alle persone da parte di uno o più lupi che hanno determinato il ferimento di dieci vittime, bambini di 4 anni inclusi”, spiega Cospa nel suo comunicato, “il Sindaco di Vasto non solo non si è avvalso degli eccezionali poteri di ordinanza (ex art. 54 Testo Unico P.S.), ma ha anche appunto omesso di diffondere tramite avvisi, cartelli e altre segnalazioni l'esistenza della situazione di pericolo che ha interessato e tutt'ora interessa la spiaggia e il lungomare teatro della serie di sanguinose aggressioni. Neppure il Prefetto, che dal 12 agosto scorso ha iniziato a coordinare il relativo gruppo di intervento, ha provveduto a far sì che i suddetti cartelli venissero esposti, e che a tutt'oggi mancano. La denuncia pertanto è attinente la doverosa Tutela della Pubblica Incolumità da parte delle autorità competenti”.
Cospa ricorda che le norme nazionali e internazionali anche sulla protezione e tutela di specie animali superprotette, come lupi e orsi, prevedono comunque deroghe che consentono l'abbattimento degli esemplari manifestamente e particolarmente pericolosi per gli esseri umani.