"Alle 23:00 circa di questa sera l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor LA alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita". Lo ha annunciato ieri su facebook il Parco Nazionele d'Abruzzo, Lazio e Molise.
L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco. Intanto il personale del Parco si è attivato per individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi. Il Parco sostiene che questo episodio sia un fatto gravissimo che arreca un danno enorme alla popolazione di orsi marsicani, una sessantina di esemplari in tutto, dato che Amarena era una delle femmine più prolifiche del Parco. Secondo la direzione del Pnalm non ci sono motivazioni plausibili di fronte a questo atto. "Pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo" scrive.
Di parere diverso l'esperto Paolo Forconi, che da anni denuncia le inadempienze del Parco sul fronte della protezione degli orsi. "Questo - scrive - è il modello abruzzese...fatto di incompetenti e bracconieri. È da più di un mese (e anche da 8 anni) che scrivo della scarsità di cibo in natura in alcuni periodi e della necessità di portare frutta nel bosco per gli orsi. Ma gli incompetenti delle Istituzioni fanno finta di niente... Amarena, così come altri orsi marsicani, stava predando galline, conigli, pecore e capre, oltre a mangiare rifiuti. Poi c'è chi si fa giustizia da solo, il bracconiere...".