Il 4 settembre 2023, è stato pubblicato il rapporto sulle specie aliene redatto dall'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), l'organismo scientifico globale preminente dedicato alla natura e ai suoi contributi materiali e immateriali all'umanità.
Emerge una situazione fuori controllo: più di 37.000 specie aliene sono state introdotte da attività umane in tutte le regioni e biomi del pianeta. Per di più trasportate in maniera accidentale lungo le rotte commerciali globali, hanno causato e causano malattie, distruzione dei raccolti e danni agli ecosistemi.
Ciò che preoccupa maggiormente è il ritmo accelerato di introduzione di queste specie, che attualmente si attesta a circa 200 specie all'anno. Questo rapporto dell'IPBES conferma quanto precedentemente affermato: le specie aliene invasive rappresentano uno dei cinque principali fattori diretti di perdita di biodiversità, insieme alla distruzione degli habitat, all'inquinamento, al prelievo di risorse biologiche e ai cambiamenti climatici.
In termini economici, le specie aliene invasive hanno un costo globale stimato di almeno 423 miliardi di dollari all'anno e rappresentano una delle principali minacce alla diversità della vita sulla Terra. Il costo delle invasioni biologiche è cresciuto del 400% ogni decennio dal 1970, e si prevede che continuerà a salire in futuro.
Tuttavia, il rapporto IPBES offre una nota di speranza, sottolineando che è possibile prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie aliene invasive. Esistono diverse opzioni per combattere l'impatto di queste specie invasive, e questo obiettivo rientra tra i 23 target globali concordati alla Cop15 sulla biodiversità, da raggiungere entro il 2030.
In Italia sono state identificate oltre 3.500 specie aliene, con una particolare menzione per la zanzara tigre e la testuggine palustre americana.