Sulla scia emotiva dell'abbattimento da parte di un bracconiere dell'orsa Amarena in Abruzzo, è stato approvato in tutta fretta un emendamento inserito del Decreto Giustizia, che ha modificato la legge 157/92, aggiungendo la lettera c-bis all’articolo 30.
Artefice di questa “mossa”, commenta in una nota Franco Zunino dell'Aiw, è stato il parlamentare abruzzese Nazario Pagano. In pratica l’emendamento, denominato “Disposizioni a tutela dell’orso bruno marsicano (Dl n. 105/2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 137/2023, articolo 6-bis)”, non fa altro che aumentare le pene per chi “abbatte, cattura o detiene esemplari di orso bruno marsicano”, passando dai “tre mesi ad un anno di arresto e l’ammenda da 1.000 a 6.197 euro” previsti dalla legge vigente, ai “sei mesi a due anni e l’ammenda da 4.000 a 10.000 euro”.
« Art. 6-bis. – (Modifica all’articolo 30 della legge 11 febbraio 1992, n. 157)
– 1. Dopo la lettera c) del comma 1 dell’articolo 30 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è inserita la seguente:
“c-bis) l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da euro 4.000 a euro 10.000 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari di orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus)”.