In Australia, il ministro dell'Ambiente del Nuovo Galles del Sud, Penny Sharpe, ha autorizzato un consistente piano di abbattimento dei numerosi cavalli selvatici nel Parco Nazionale di Kosciuszko. L'obbiettivo è la tutela degli ecosistemi minacciati dall'eccessiva presenza dei ruminanti e dunque la protezione delle altre specie autoctone.
La decisione ha il supporto dell'opinione pubblica, è stata presa infatti a seguito di una consultazione popolare, con l'82% delle 11.002 osservazioni ricevute da stakeholder che hanno sostenuto questa misura e altre modalità di controllo dei cavalli selvatici.
Come annunciato dal Ministro, si procederà per via aerea (l'abbattimento presumibilmente verrà fatto per mezzo di fucili dagli elicotteri). Questa decisione segue la pubblicazione del rapporto finale di un'inchiesta del Senato sugli effetti dannosi di migliaia di cavalli selvatici sulle Alpi australiane e su alcune specie a rischio estinzione. Si stima che i cavalli siano aumentati a 18.814 esemplari, rispetto ai 14.380 del 2020. L'obiettivo è ridurne drasticamente il numero, arrivando a non più di 3 mila esemplari entro il 2027.
Sebbene la vicenda stia suscitando qualche protesta, Sharpe ha sottolineato la necessità di un efficace controllo delle popolazioni di cavalli selvatici, che è stato trascurato per troppi anni, con conseguenti danni all'ambiente e al patrimonio naturale. A parte qualche animalista, le organizzazioni ambientaliste più importanti approvano gli abbattimenti, in virtù della necessaria protezione della fauna selvatica nativa. Da da tempo chiedevano l'uso di tutte le misure disponibili per proteggere il parco e la sua biodiversità.