Anche il Presidente del Parco dell'Adamello Brenta, Walter Ferrazza, ritiene che la presenza dell'orso in Trentino debba essere gestita.
Ferrazza ha proposto l'avvio di un "programma di carattere tecnico-scientifico e socio-economico" finalizzato alla determinazione di una "soglia numerica di orsi tollerabile sul territorio" che, "tenendo conto sia delle esigenze biologiche della specie sia di quelle sociopolitiche dell’uomo, possa rappresentare una sorta di patto sociale con le genti che vivono nella terra dell’orso".
"Poiché l’applicazione di una Social Carrying Capacity non può prescindere dalla possibilità di esercitare un prelievo sulla popolazione di orsi finalizzato a controllarne la crescita, non solo limitato alla rimozione di orsi problematici, un programma per la definizione e l’applicazione di una soglia massima tollerabile deve necessariamente accompagnarsi ad iniziative di medio termine mirate a modificare l'attuale quadro legale" spiega Ferrazza.
Dichiarazioni che sono subito state osteggiate dagli animalisti dell'Oipa, che imputa al Presidente del Parco di essere un dichiarato cacciatore, già in passato espressosi a favorevole dell'abbattimento di orsi.