“L'Italia sostiene l'obiettivo di tutelare e riparare gli ecosistemi ed ha partecipato attivamente al negoziato. Tuttavia, l'accordo finale che è emerso dai triloghi resta per noi non soddisfacente. Occorre una maggiore riflessione su come evitare impatti negativi su di un settore, come quello agricolo, che è cruciale per l'economia e la sicurezza alimentare dell'Italia e dell’Ue”. Lo ha detto il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Vannia Gava in merito alla proposta di Regolamento sul ripristino della natura.
Sull'accordo per il regolamento sul Ripristino della natura (Nature Restoration Law), a pochi passi dall'approvazione definitiva, si registrano dunque passi indietro in Ue. In questi giorni, oltre all'Italia si sono chiamati fuori l'Ungheria, la Svezia, l'Olanda e la Polonia. Ci sono poi le astensioni di Austria, Belgio e Finlandia che impediscono al regolamento di raggiungere la maggioranza che permetterebbe l'adozione definitiva del testo.
Ricordiamo che la Nature Restoration Law propone il ripristino di habitat ed ecosistemi imponendo obblighi agli Stati Membri con obbiettivi di ripristino di almeno il 20% tra terre e acque dell'Ue entro il 2030, con l'obbiettivo di ripristinare entro il 2050 tutti gli habitat degradati.
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