Nonostante la nutria sia specie aliena invasiva, non goda di alcuna protezione (parificata nella 157/92 a topi e talpe) e ne sia stata disposta l'eradicazione nel nostro Paese, a Parma è stato deciso di affrontare il problema della loro proliferazione con un approccio "rispettoso degli animali".
Dopo la cattura delle nutrie e la loro sterilizzazione, verranno infatti trasferite in un ampio spazio semi-naturale appositamente allestito per accogliere le colonie di questi roditori, all'interno di un'area recintata.
Il vicesindaco Lorenzo Lavageto ha presentato il progetto, sottolineando l'importanza di un approccio più etico ed efficace rispetto alle pratiche tradizionali di soppressione. "Abbiamo promosso un confronto con esperti e considerato esperienze di altre città che ci hanno confortato nell'intraprendere una direzione diversa: più efficace, più rispettosa degli animali, più etica, ma anche più economica", ha dichiarato Lavageto.
Il progetto prevede anche un impatto educativo, come spiegato da Andrea Summer, direttore del dipartimento di Scienze Medico Veterinarie dell'Università: "La sterilizzazione delle nutrie rappresenterà per i nostri studenti un'occasione didattica e il progetto un caso di studio interessante verso animali alloctoni". Il Comune ha assicurato che la modalità di sterilizzazione delle nutrie è stata ampiamente sperimentata in numerose città italiane, dimostrando l'efficacia di strategie prive di crudeltà.
Resta da capire quanto costerà ai contribuenti questo approccio cruently free e se effettivamente sia sostenibile a livello ambientale ed economico.
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