Risale a sabato 27 aprile l'ultimo episodio di incontro ravvicinato con un orso, subito da un escursionista. L'uomo stava camminando sulla strada forestale che percorre la Valle delle Seghe a Molveno, da baita Ciclamino al rifugio Croz quando un orso lo ha sorpreso alle spalle, inseguendolo per oltre un quarto d'ora, fino ad avvicinarsi a meno di due metri.
Il racconto del malcapitato, che fortunatamente se l'è cavata indietreggiando senza mai perdere di vista l'animale e cercando di spaventarlo fino a che si è dileguato nel bosco, è stato confermato dai sopralluoghi e approfondimenti tecnici eseguiti dal Corpo forestale trentino. I reperti raccolti sul posto hanno permesso di raccogliere tracce genetiche che consentiranno nei prossimi giorni di stabilire l'identità dell'orso e verificare se in passato abbia già avuto comportamenti simili. Nel dare la notizia la Provincia autonoma di Trento suggerisce di seguire i consigli e le buone norme di comportamento consultando il sito Grandicarnivori.provincia.tn.it.
L'episodio è avvenuto proprio nei giorni in cui le associazioni ambientaliste e animaliste hanno pubblicato una nota congiunta in cui lamentavano la mancata impugnazione della legge trentina che dovrebbe consentire l'abbattimento di un numero ristretto di orsi confidenti ogni anno, al fine di proteggere la pubblica incolumità. "Non appena la Giunta Fugatti dovesse decidere l’uccisione di un solo orso - dichiarano nella nota - , chiederemo al Tar di sollevare la questione di legittimità costituzionale della legge ammazzaorsi proprio in relazione all’articolo 9 della Costituzione”.