Il Consiglio regionale della Val d'Aosta, con 23 voti di astensione, due contrari e otto a favore, ha bocciato la mozione della Lega VdA che chiedeva di impegnare il Governo affinchè riaprisse la gestione venatoria dello stambecco, in considerazione della crescita della popolazione.
Si stimano infatti ben 50 mila esemplari sull'arco Alpino. Christian Ganis (Lega Vda) ha evidenziato che "anche in Valle d'Aosta i numeri giustificano l'avvio di una gestione venatoria di questa specie in quanto la popolazione e l'omogeneità territoriale hanno raggiunto livelli tali da non comprometterne la sua salvaguardia".
L'Assessore alle risorse naturali Marco Carrel ha quindi ricordato che "nel 2024, in occasione della riunione della Consulta faunistica regionale, è stato esplicitato il punto relativo al possibile prelievo dello stambecco" e che "già nel 2023 è stata inviata una nota, a sua firma personale, alla Commissione paritetica, chiedendo di valutare la possibilità di variare l'elenco delle specie cacciabili, tra le quali anche lo stambecco".
La questione però non è chiusa. Visto l'impegno già assunto in aula di presentare in Commissione consiliare il Piano faunistico venatorio, l'assessore "ritiene che sia opportuno affrontare questo argomento in tale sede, così da poter presentare tutti i dati tecnici e biologici che possono motivare l'eventuale avvio dell'iter per il prelievo dello stambecco".