Il Tar del Piemonte ha rigettato il ricorso di Lav, Oipa, Pro Natura, Enpa e Fondazione per l'Ecospiritualità, contro il Piano di controllo dei colombi della Città Metropolitana di Torino 2024 - 2029. I giudici hanno ritenuti infondati tutti i motivi del ricorso che attenevano a presunte irregolarità e carenze di motivazione sui metodi di contenimento. Dall'uso del fucile, metodo giudicato troppo cruento, all'ausilio di reti e gabbie, secondo gli animalisti non selettive nei confronti di altre specie.
La delibera è stata giudicata adeguatamente motivata sia dal punto di vista sanitario che per la tutela del patrimonio storico-artistico. I metodi di controllo sono stati considerati giustificati in aree specifiche e non per un’applicazione indiscriminata. Così come l'utilizzo di reti e gabbie, ritenute invece selettive e conformi alle normative. Inoltre il piano è stato ritenuto conforme ai requisiti ISPRA sulla formazione degli operatori. Le associazioni sono state condannate al pagamento delle spese di giudizio, pari a 4 mila euro.