Su proposta del Pdl il Senato ha approvato la mozione di D'Alì e Gasparri e firmata tra gli altri da Dell'Utri, Nania e Orsi che classifica il solare termodinamico come tecnologia costosa, poco utile e non “compiutamente ecologica”. Il termodinamico è inserito nel piano dell'Enea per la riduzione dei gas serra e della dipendenza energetica basato sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Il problema evidenziato dai senatori è di tipo logistico ed economico: servirebbero infatti 120 ettari per una produzione assimilabile a quella di due reattori nucleari, che però occuperebbero solo 65 – 70 ettari di spazio. Per il termodinamico poi servono zone soleggiate e vicine a sorgenti d'acqua, ideali per il comparto turistico.
Inoltre, la tecnologia non sarebbe "compiutamente ecologica" perché presupporrebbe la copresenza di un generatore di energia tradizionale, visto che durante le ore di buio la centrale non andrebbe. Ma il solare a concentrazione dovrebbe evitare proprio questo, attraverso il riscaldamento ad altissime temperature del fluido con il sistema degli specchi che appunto “concentrano” la radiazione solare.